Dopo i minimi storici toccati lo scorso novembre, a dicembre i tassi applicati dalle banche sui mutui sono tornati a salire, seppur lievemente, attestandosi al 2,95% rispetto al 2,90% registrato il mese precedente. È quanto emerge dall'ultimo bollettino dell'Abi. Nel dettaglio, il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l'acquisto di abitazioni - che sintetizza l'andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo - è risultato pari al 2,95%, +5 punti base rispetto al mese precedente ma ben -214 punti base rispetto a dicembre 2008. Un aumento del livello dei tassi non si verificava dall'agosto 2008, quando questi erano saliti al 5,95% rispetto al 5,92% del luglio precedente. Da allora i tassi sono sempre scesi di mese in mese fino a toccare appunto il minimo storico lo scorso novembre.

L'ultimo bollettino dell'Abi disegna un fine anno in chiaroscuro per le banche italiane. Se infatti i finanziamenti a famiglie e imprese sono ripartiti a dicembre, a novembre si segnala un preoccupante aumento delle sofferenze sui crediti. A novembre le sofferenze lorde sono risultate pari a 58 miliardi di euro, 1,4 miliardi in più rispetto ad ottobre 2009 e 18,4 miliardi in più rispetto a novembre 2008. La variazione annua si è portata così a +46,5%. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari al 3,25%, con questo indicatore passato dal 2,27% di novembre 2008 ad oltre il 3,3% di novembre scorso.

Le sofferenze al netto delle svalutazioni, a novembre «secondo le nuove segnalazioni disponibili per il solo periodo tra dicembre 2008 e novembre 2009» sono risultate pari a 34,7 miliardi di euro, 1,4 miliardi in più rispetto ad ottobre 2009 e 13 miliardi in più rispetto a fine 2008.
Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato a 1,97% (1,24% a dicembre 2008). Il rapporto sofferenze nette/patrimonio di Vigilanza è risultato pari a 11,91% a novembre 2009 (7,84% a fine 2008).

I finanziamenti a famiglie e imprese, come accennato, mostrano a dicembre un incremento tendenziale dell'1,6%. Un dato che se allargato a tutto il settore privato (ossia anche a investitori istituzionali) scende di un punto decimale attestandosi all'1,5%. Ma certo è, sottolinea l'Abi, che su base annua i finanziamenti erogati dalle banche italiane a famiglie e imprese hanno fatto segnare un aumento dell'1,7% dopo aver raggiunto il tasso minimo di crescita (+0,5%) a ottobre. Dati che pongono il sistema bancario italiano in netta controtendenza rispetto all'atteggiamento dimostrato nell'anno della crisi dai principali competitors dell'area euro, dove il totale degli impieghi ha registrato una flessione dell'1,03%. Un calo generale che non ha risparmiato gli impieghi in Germania (-1,3%), Francia (-0,4%), Spagna (-2,1%) e Olanda (-3,2%).

 

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